Mappe: progetto di digitalizzazione

Oggetto del  progetto di digitalizzazione sono i documenti dell’Archivio di Stato di Piacenza appartenenti alla raccolta iconografica “Mappe, stampe e disegni” pari a 6.458 pezzi realizzati principalmente nell’Ottocento fino a metà del Novecento con qualche esemplare del 17. e 18. sec.

I documenti originali sono conservati in cartelle grandi e ad ogni cartella corrisponde quasi sempre un solo documento; le buste sono archiviate sequenzialmente in armadi metallici.

I documenti originali sono realizzati in carta, lucido, stoffa o carta su tela. Mediamente sono in buono stato di conservazione, solo i lucidi presentano delle piegature critiche dovute alla precedente conservazione in buste non idonee alla conservazione di questo materiale.

La digitalizzazione è stata possibile grazie al finanziamento concesso con i fondi dell’otto per mille dell’IRPEF  per l’anno 2010. La responsabile del procedimento è la dott.ssa Patrizia Anselmi.

La digitalizzazione è stata eseguita nei locali dell’Archivio di Stato di Piacenza dalla ditta bolognese A.M. Image S.r.l.  che ha fornito le macchine idonee alle riprese e personale qualificato.

Il fondo

Questa raccolta miscellanea è composta da circa 6500 documenti provenienti da vari fondi presenti in Archivio di Stato. La maggior parte derivano dall’Ufficio tecnico del Comune di Piacenza ma sono presenti anche mappe estratte da archivi di famiglie private, fra queste gli Scotti Douglas da Fombio, i Barattieri di San Pietro in Cerro, i Casati Rollieri e i Marazzani Visconti Terzi.

Per spiegare i motivi che hanno determinato la nascita di questo fondo iconografico, citiamo le parole scritte dall’attuale direttore dell’Archivio di Stato di Piacenza, dr. Gian Paolo Bulla, nel saggio pubblicato in occasione della mostra documentaria tenutasi  dal 10 dicembre 1994 al 18 marzo 1995. Nell’opera: Disegni per la residenza : testimonianze nell’archivio di stato di Piacenza e in collezioni private (Sec. 18.-19.), a cura di Anna Coccioli Mastroviti, Piacenza, Tip.Le.Co., 1994, Gian Paolo Bulla scriveva quanto segue:

“Colgo infine l’occasione per affrontare lo spinoso tema delle raccolte o miscellanee, ereditate o realizzate fino a qualche anno fa, del tipo la succitata Mappe e disegni: ingente collezione, che assomma più di seimila pezzi, un consistente nucleo che scaturì dalle serie comunali. Il Provenienzprinzip, il principio di provenienza che è come dire di individualità, è giustamente lo spartiacque imprescindibile tra archivistica e prassi dilettantesca, ma tale principio non vale come assioma a sé stante, vale come termine di riferimento, non può essere un ostacolo alla circolazione delle informazioni, dei saperi. Naturalmente se la completa inventariazione dei fondi segnalasse ogni volta nelle schede descrittive la presenza di un disegno, di un progetto, di uno schizzo si potrebbe costituire un agile schedario generale relativo alle rappresentazioni grafiche o a particolari iconografie, il che dal punto di vista archivistico è quanto di meglio si possa auspicare. D’altra parte l’esistenza di una sedimentata raccolta cartografica, se ben segnalata e soggettata, permette di seguire di primo acchito i mutamenti del territorio; ma ciò non deve esimere dal ricondurre i documenti nell’ambito dell’istituzione, della magistratura, della famiglia a cui verosimilmente ascendono.“

Attrezzature utilizzate

 Le riprese sono state eseguite con  lo scanner DIGIBOOK A0 14.000 RGB  a planetario a colori con ripresa dall’alto e provvisto di piano aspirante in A0. 

Digibook

Questa macchina è in grado di digitalizzare a colori 42 bit reali – 3 x 14 bit – ricampionati a 24 bit reali e in scala di grigi 256 livelli a 14 bit. L’unità ottica di ripresa in assetto zenitale rispetto all’originale, utilizza un CCD TRILINEARE 3 X 14.000 PIXELS RGB – REALI (non interpolati). Tale CCD permette allo scanner di ottenere risoluzioni reali max. di 400 dpi sul formato A0, 600 dpi sul formato A1, 800 dpi sul formato A2, 1200 dpi sul formato A4/A3 landscape. Lo scanner Digibook utilizza luce polare esclusivamente fredda priva i IR (infrarossi) e UV (ultravioletti) sincronizzata/mobile sul piano di acquisizione da destra a sinistra e da sinistra a destra e con testata variabile in altezza per una determinazione sempre reale dei dpi su ogni tipo di formato. L’emissione di luce è a intensità debole – da 1 a 125 lux ora per scansione – e con un’incidenza nelle otto ore lavorative sulla variazione della temperatura ambiente uguale a zero. Utilizza un piano aspirante, formato da due motori aspiranti indipendenti,con velocità variabile appositamente progettato per la digitalizzazione di materiale di pregio.

Nessun vetro a caduta o pressione è interposto fra gli originali e la testata di ripresa affinché si salvaguardi la integrità e il colore della carta, preservando in questo modo sia la fonte che la relativa immagine digitalizzata. Il vetro in quanto tale è possibile fonte di riflessi.

Per i documenti fino al formato A2 è stato utilizzato lo scanner Copibook Onyx, uno scanner table top, con risoluzione sino a 600 dpi, dotato di PC interno, dotato di piano basculante motorizzato in A2 e monitor di controllo che consente di avere sempre in anteprima l’immagine da scansionare.

Copybook

Copibook RGB Onyx è completamente automatico e lavora a luce ambiente. La sua testata ad alta risoluzione da 64 Milioni di pixels, consente risoluzioni ottiche reali di 300, 400, 600 dpi, sino al formato A2. 

 Specifiche dei documenti digitali

Come da specifiche di progetto per ogni immagine sono stati realizzati 3 formati di file:

  1. Immagini master, destinate alla conservazione fuori linea e come copia di sicurezza. TIFF con metodo di compressione LZW, con risoluzione ottica di 300 ppi su formato dell’originale 1:1 escludendo qualsiasi metodo di interpolazione, con una profondità colore di 24 bit RGB e con profilo ICC relativo all’apparecchio di digitalizzazione incorporato. In casi di documenti poco leggibili, in accordo con il responsabile dell’Archivio di Stato sono state effettuate riprese a risoluzione maggiore.
  2. Immagine per consultazione in locale. JPEG con risoluzione ottica di 200 ppi (ricavato per ridimensionamento a massima qualità della precedente immagine TIFF) con compressione di qualità 80 e una profondità colore di 24 bit RGB con profilo ICC incorporato. L’immagine è stata convertita dal profilo ICC di origine (relativo all’apparecchio di digitalizzazione) al profilo standard  “sRGB” con intento di rendering “relativo;
  3. JPEG compresso a 96 ppi di risoluzione (ricavato per ridimensionamento della precedente immagine JPEG 200 ppi), con compressione di qualità 50 o maggiore, e una profondità colore di 24 bit RGB con profilo ICC incorporato “sRGB”. In questo formato è stata inserita anche una filigrana rappresentante il timbro ufficiale dell’Archivio di Stato.

Ogni documento è ripreso con accanto sia la scala cromatica che la scala millimetrica.

I file prodotti sono attualmente memorizzati su 2 Hard Disk esterni e una copia su DVD.

Contemporaneamente alla digitalizzazione ogni file è corredato da un file di metadati in formato XML secondo “MAG SCHEMA” versione 2.0.1 consultabile al sito https://www.iccu.sbn.it/it/normative-standard/linee-guida-per-la-digitalizzazione-e-metadati/standard-mag-versione-2.0.1/index.html.

 Per la generazione dei file XML la società A.M. si è avvalsa di una banca dati fornita dall’Archivio di Stato.

 La banca dati

Per la ricerca all’interno del fondo Mappe, stampe e disegni è stata realizzata una nuova banca dati. I documenti sono stati schedati in parte ex novo e in parte si è convertita e adattata la vecchia banca dati.

La nuova banca dati risponde ai criteri richiesti dallo schema Meta Mag versione 2.01 e da ogni record è possibile generare un file in formato XML.

Tutti i dati presenti nella banca dati sono stati ricavati dal documento. I dati racchiusi tra parentesi quadre sono stati invece ricavati da fonti esterne, fra queste, se non diversamente citato, le schede cartacee e gli inventari redatti in  precedenza.

Per i criteri di catalogazione ci si è ispirati alle linee guida dell’ICCU relative al materiale grafico e cartografico; sono stati utilizzate liste di autorità per i nomi degli autori e per i soggetti ci si è avvalsi del Soggettario di Firenze.

Attualmente la banca dati non ospita solo le schede relative al fondo Mappe, stampe e disegni ma anche documenti in formato immagine i cui originali sono conservati in altri fondi, a volte fisicamente non presenti in Archivio di Stato ma di cui l’istituto possiede copia digitale e i relativi metadati. A titolo d’esempio citiamo le tavole per i Piani regolatori del Comune di Piacenza realizzate dal 1957 al 1960, non ancora depositate in Archivio di Stato e ancora conservate presso l’Ufficio tecnico del Comune di Piacenza.

 Crediti

Il progetto è stato ideato e curato da Patrizia Anselmi, funzionario a comando presso l’Archivio di Stato di Piacenza distaccata dall’Università degli Studi di Milano, attualmente responsabile dell’Unità Organizzativa della biblioteca dell’Archivio di Stato.

Hanno collaborato alla realizzazione del progetto:

Anna Capuano, dipendente dell’Archivio di Stato di Piacenza e collaboratrice dell’U.O. biblioteca, si è occupata sia dei lavori preparatori all’attività di digitalizzazione: censimento dei documenti, timbratura, separazione dei documenti in base alla tipologia dei supporti, misurazione degli stessi ecc., che della schedatura vera e propria;

Arianna Bonnè, collaboratrice esterna dell’Archivio di Stato, laureata in Conservazione dei beni culturali, indirizzo beni mobili e artistici e diplomata alla scuola di Archivistica, paleografia e diplomatica di Parma, si è occupata della schedatura di 2500 documenti;

Annamaria Galli, dipendente dell’Archivio di Stato di Piacenza e collaboratrice dell’U.O. Sala studio, ha contribuito all’inserimento dati;

Ciro Albergo, dipendente dell’Archivio di Stato di Piacenza e collaboratore dell’U.O. Sala studio, ha collaborato alla movimentazione dei pezzi e alla loro timbratura.

All’attività descrittiva e all’inserimento in banca dati hanno contribuito anche alcuni studenti del progetto scuola-lavoro presso l’Archivio di Stato:

Nicole Amabile del Liceo Artistico B. Cassinari di Piacenza;

Luca Bergamaschi, Giorgio Cassinari e Marco Corradi del Liceo M. Gioia di Piacenza;

Felice di Genova e Ciro Sannino, dipendenti dell’Archivio di Stato di Piacenza e collaboratori dell’U.O. sala studio, hanno allestito l’esposizione degli originali in occasione della giornata dedicata alla presentazione del progetto organizzata il 29 settembre 2012 in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio;

Gianmario Boccaccia e Adolfo Motta, dipendenti dell’Archivio di Stato di Piacenza e collaboratori rispettivamente dell’U.O. sala studio e riproduzioni, hanno collaborato all’organizzazione della giornata di presentazione.

Ultimo aggiornamento

27 Marzo 2023, 08:58