Notizie storiche su alcuni Comuni

Ziano: in seguito alla riorganizzazione amministrativa napoleonica, fino al 1823 fu Vicobarone la sede comunale, mentre dal 1823 fino al 1888 il capoluogo divenne Vicomarino. Il comune fu denominato “di Ziano” nel 1888 e “di Ziano Piacentino” nel 1928.

Piozzano già Pomaro: a Pomaro fu stabilita, nel 1806, la sede comunale, in seguito alla riorganizzazione amministrativa attuata da Napoleone. Con Regio Decreto n° 2815 del 28.11.1875, Vittorio Emanuele II decretò che «Il comune di Pomaro Piacentino, nella provincia di Piacenza, è autorizzato a trasferire la sede municipale nella frazione di Piozzano».

Caminata: con la Pace di Aquisgrana del 1748, Caminata passò ai Savoia, divenendo barriera doganale tra i Ducati di Parma, Piacenza e Guastalla e lo Stato Sabaudo: la Casa dei Preposti, in Via dei Portici, era adibita alla riscossione dei pedaggi e alla funzione di dogana. Nel 1928, i due centri pavesi di Trebecco e di Caminata furono inclusi nella circoscrizione comunale di Nibbiano. Caminata divenne Comune autonomo della provincia di Piacenza nel 1950.

Nibbiano: al tempo dei Farnese era posto di dogana sul confine tra i Ducati di Parma e Piacenza e i comuni di Trebecco e Caminata appartenenti al circondario di Bobbio nel Regno di Sardegna; nel 1815 fu annesso, dopo il Congresso di Vienna, al ducato di Maria Luigia d’Austria. La circoscrizione fu ampliata con l’aggregazione, nel 1928, di Trebecco e Caminata, precedentemente comuni autonomi pavesi; Caminata ritornò autonoma nel 1950 pur rimanendo piacentina.

Bobbio: le vicende di Bobbio sono complesse. In età moderna come contea e marchesato fu legata dal XV al XVIII secolo ai Dal Verme, e in parte ai Malaspina, ma sempre vigilata dallo Stato di Milano controllato via a via dagli Sforza, dai Francesi, dagli Spagnoli, dagli Austriaci. Dal 1748 passò come provincia ai Savoia, poi nel 1805 dalla Repubblica Ligure entrò a far parte dello Stato francese (Dipartimento di Genova) per tornare nel 1815 al Piemonte. La provincia bobbiese cessò nel 1859; nel 1923 il capoluogo e altri 5 comuni entrarono a far parte della provincia di Piacenza.

Coli: seguì le sorti del comune di Bobbio fino al 1923, quando diventò comune autonomo sotto la provincia di Piacenza. Nel 1927 la frazione di Ozzola venne scorporata dal comune di Coli e venne aggregata al comune di Corte Brugnatella.

Gazzola: prima il comune era Rivalta Trebbia. Nel 1806, infatti, Gazzola era frazione del comune di Rivalta Trebbia il cui territorio venne ampliato nel 1807 con l’annessione del comune di Momeliano. Nel 1870 la sede municipale fu trasferita a Gazzola che divenne ufficialmente capoluogo del comune solo nel 1889. Attualmente Rivalta è frazione di Gazzola.

Travo. Comune dal 1805, nel 1927 perse la frazione di Mezzano Scotti a favore di Bobbio.

Besenzone. Il Comune di Besenzone fu istituito, all’interno degli Stati di Parma, Piacenza e Guastalla, nel 1814 e fu confermato nel 1820 per decreto della Duchessa Maria Luigia d’ Austria. Il primo Podestà fu nominato nel 1815.

Lugagnano. Al pari della città di Piacenza e di parte del Ducato nel 1743 Lugagnano, con il Trattato di Worms, fu ceduto al Regno di Sardegna alleato di Maria Teresa d’Austria. Il trattato di Aquisgrana del 1748 lo restituì al Ducato di Parma e Piacenza.

Corte Brugnatella: nome derivato dalla famiglia feudataria dei Brugnatelli, è il nome della prima sede comunale, sorta nel borgo medioevale di Brugnello. Attorno al 1920 la sede comunale fu spostata dapprima a Confiente e poi a Marsaglia sede attuale, in frazioni toccate dal nuovo tracciato della strada statale che un tempo passava più a monte. Nel 1929 è deciso anche lo spostamento della sede parrocchiale nella nuova chiesa di S. Giuseppe di Marsaglia. L’antico borgo di Brugnello, spopolato, è stato recuperato solo di recente. Nel 1923 il territorio comunale passa alla provincia di Piacenza e quindi all’Emilia-Romagna.

Vigoleno: nel 1815 venne istituito il comune di Vigoleno; allora la frazione di Vigoleno era un paese molto più popoloso di Vernasca. Nel 1851 il capoluogo comunale venne spostato a Vernasca, per volere del duca Carlo III.

Villanova sull’Arda. Fu eretto a comune nel 1814, adottando nel proprio stemma l’emblema del torrente e di un ciliegio fiorito.

Farini. Nacque come Comune di Farini d’Olmo nel 1867 riunendo 11 località che prima dipendevano da Bettola, Borgo S. Bernardino, Ferriere e Coli. Veniva così accolto il desiderio di una diversa organizzazione amministrativa espresso dai capifamiglia e da due  autorevoli personalità della zona: Giuseppe Zanellotti di Cogno S. Savino, poi eletto primo sindaco, e don Luigi Galli arciprete di Groppallo. A ricordo dei Savoia che ne decretarono la costituzione, nella parte superiore dello stemma compare la croce d’argento in capo rosso della Casa reale. La specificazione riguardante Olmo dovrebbe dipendere dal fatto che all’epoca la chiesa parrocchiale e battesimale era nella frazione di Olmo fino alla recente erezione di quella del capoluogo. La denominazione Farini d’Olmo fu mutata in Farini nel 1980. 

Bettola: il torrente Nure divide il paese in due rioni: San Giovanni (sulla sponda sinistra del Nure) e San Bernardino (sulla sponda destra), un tempo centri indipendenti. Il comune di Bettola, o meglio quelli di S. Giovanni e di S. Bernardino, venne ufficialmente istituito nel 1805, in seguito alla riorganizzazione amministrativa dei territori voluta da Napoleone. Nel corso dell’Ottocento il Comune acquistò la sua corrente denominazione: nel 1877 venne abolito il Comune di Borgo S. Bernardino per unirlo a Bettola (S. Giovanni). Nel 1878 i due borghi furono collegati tra loro con un vero e proprio ponte: nello stemma comunale, dove è raffigurata una donna che sta in mezzo alle due borgate separate dal Nure, viene ricordata l’unificazione. Dal 1881 al 1885 si chiamò Borgonure per poi tornare al nome tradizionale.

Ultimo aggiornamento

17 Marzo 2024, 18:42