Testimonianze su Mario Arcelli, economista e uomo delle istituzioni

Data:
28 Ottobre 2016

Testimonianze su Mario Arcelli, economista e uomo delle istituzioni

Piacenza – Palazzo Farnese (Piazza Cittadella) – 28 ottobre 2016 – Seminario.

Presentazione del fondo Mario Arcelli donato all’Archivio di Stato di Piacenza

Venerdì 28 ottobre 2016,  ore 17,00 – Sala Pier Luigi del Palazzo Farnese (Piacenza, Piazza Cittadella 29)

A cura del Centro studi di Politica economica e monetaria “Mario Arcelli” dell’Università Cattolica. In collaborazione con Archivio di Stato di Piacenza e Comune di Piacenza

Partecipano: Giorgio La Malfa, Gianni Letta, Francesco Timpano e A. Federico Arcelli (Centro studi “Mario Arcelli”), Arianna Bonè e Gian Paolo Bulla (Archivio di Stato di Piacenza). Coordina Gaetano Rizzuto.

Mario Arcelli (1935-2004) fu un noto economista ma anche un docente universitario e un consigliere economico molto ascoltato sia in istituzioni pubbliche sia in istituzioni private. Laureatosi alla Bocconi di Milano, insegnò all’università di Padova, ne La Sapienza e alla  LUISS di Roma, dove, dal 1992 al 2002, ricoprì la carica di rettore. Membro della delegazione italiana in vari G7, fu consigliere economico nei governi Fanfani (1987) e De Mita (1988-89), e nel 1996  ministro del Bilancio e della Programmazione economica nel governo Dini. Oltre a numerosi studi monetari, ha curato il volume Storia, economia e società in Italia, 1947-1997.

Per motivi organizzativi (posti a sedere) si prega di preannunciare la propria presenza: as-pc.segreteria@beniculturali.it o tel. 0523 338521 Vincenzo Latronico (fax 384916).


1-Mario Arcelli (1935-2004),

Saluto d’apertura del direttore Gian Paolo Bulla

Buongiorno. Sono contento di poter godere di questa autorevole platea per manifestare, ed anche rivendicare, il ruolo di un istituto come l’Archivio di Stato, deputato alla conservazione e alla valorizzazione di una particolare categoria di beni culturali, quelli archivistici.

Sono molto legato – e non solo per il mestiere che faccio – alle cose, agli oggetti e se sono culturali, meglio…  Al secondo piano della Biblioteca Passerini Landi, nell’ex Collegio dei Gesuiti, c’è una stanza – deposito occupata per la maggior parte dalla raccolta libraria donata da Mario Arcelli nel 2003 e per il resto dal fondo Ferdinando Cogni e da quello dell’ex Centro Etnografico Provinciale. Si tratta di 8.731 unità fra volumi e riviste, che furono schedati e valorizzati in collaborazione con l’Università Cattolica di Piacenza. Nel 2006 uscì un volumetto, a cura di S. Pronti e S. Fantini, intitolato “Una biblioteca economica illustre” in cui si tracciavano anche alcuni possibili itinerari di ricerca. Fra i brevi saggi contenuti ve n’era uno (di Chiara Mussida) sulla legge d’indirizzo “Biagi” del 2013 relativa al mercato del lavoro e un altro (di Simone Fantini) dedicato all’incidenza della globalizzazione nei mercati finanziari. Mi pare un’informazione dovuta, che completa il lascito complessivo di Mario Arcelli i cui meriti accademici e civili saranno esposti fra poco dagli illustri ospiti di stasera.

Ed ora giungiamo al nostro coinvolgimento. Il 25 gennaio 2015, grazie ai buoni uffici di Carlo Emanuele Manfredi, ho appreso per la prima volta dell’intenzione del figlio Federico di “depositare l’archivio paterno a Piacenza”; si parlava di 40 faldoni ricordo (poi divenuti 65). Poi le cose procedettero velocemente e già il 15 giugno firmai una scrittura privata, la convenzione utile per addivenire alla donazione del carteggio del padre, un carteggio di natura economica e istituzionale come vi sarà illustrato da Arianna Bonè. Il procedimento di donazione allo Stato prevede il coinvolgimento della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica per l’Emilia-Romagna che trasmette la richiesta con il suo parere al MiBACT in modo che la donazione sia sancita. Il fondo appartiene alla categoria degli archivi di persona che, come riconosciuto dagli addetti ai lavori, presenta molteplici caratteristiche. Gli archivi di persona più affermati sono quelli d’autore o letterari Manganelli, Montale, Bacchelli, Luciano Erba, ecc.) presenti nei Centri Manoscritti a Pavia, Milano, Bologna ecc.; poi vi sono quelli di personalità, quelli professionali (ad es. gli architetti). Parliamo di archivi in quanto si presentano in forma seriale e ordinata, a volte fornita dallo stesso autore altre ricostruita, altrimenti si parlerebbe di raccolte o altro. Nel nostro caso possiamo definirlo un archivio professionale, prodotto di più funzioni, pubbliche e private, come sarà dettagliatamente illustrato da Arianna Bonè che lo ha inventariato.

Ultimo aggiornamento

31 Marzo 2023, 12:36