In signo notarii: contributi

Archivio di Stato di Piacenza, Palazzo Farnese, Piazza Cittadella 29 – 24 settembre 2016 – Giornate Europee del Patrimonio.

(Vai alla pagina di presentazione dell’evento)

Introduzione di Gian Paolo Bulla

Le Giornate Europee del Patrimonio sono una manifestazione promossa nel 1991 dal Consiglio d’Europa e dalla Commissione Europea a cui aderisce il MiBACT. Per noi si tratta di valorizzare il patrimonio archivistico e documentario italiano, dal Medioevo all’età contemporanea.

SPUNTI

Qui si parla di patrimonio – quello archivistico e documentario – ma non bisogna dimenticare che l’Archivio, e gli Archivi di Stato per forza, deve costituire un centro d’eccellenza per la ricerca scientifica, in collaborazione con università e associazioni e, quindi, promotore di progetti didattici contenuti nel P.O.F. Da questa occasione se ne sviluppano due: uno sull’immaginario dell’uomo medioevale e uno sulla lirica delle origini riallacciandosi a Jacopo da Lentini e alla scuola siciliana e alla contemporanea cultura scolastica delle chiese cattedrali e patronali (in collaborazione con la Basilica di S. Antonino).

Sono sicuro che questo incontro, seguito dalla mostra didattica, segnerà un momento significativo non solo nello studio del notariato ma piuttosto dell’immaginario e della sensibilità del Basso Medioevo in area padana.

Infatti, si individuano nuovi filoni di studi come ad esempio quello della Mangini o della Gennari che dei notai non hanno esaminato  i contenuti ma piuttosto i “contenitori”. Finora erano stati studiati – anche qui da noi – solo i frammenti liturgici, letterari, musicali (es. da Giacomo Baroffio) e le miniature appartenenti o appartenuti alle legature dei protocolli notarili, ma mai i disegni e gli schizzi sui protocolli e sui documenti reimpiegati dai notai stessi.

GENESI MOSTRA

L’idea della mostra è nata dal progetto della Chartae Vulgares Antiquiores per il quale hanno lavorato due borsisti (lo stesso Filippo e Paola Agostinelli) presso l’Archivio di Stato, coordinati dal prof. Nello Bertoletti dell’Università di Trento.

Questo progetto prevede di censire ed editare le prime attestazioni in volgare, è un progetto MIUR denominato PRIN (Progetti di ricerca di Rilevante Interesse Nazionale) delle Università di Trento, Udine e Perugia che si muove dapprima su documenti dell’area veneta e marchigiana e si allarga ad altre zone. Da questa ricerca e da altri studi condotti in precedenza è nata l’idea di questa giornata e, soprattutto, di questa mostra che vuole rendere visibile anche ad un pubblico di non specialisti la prima parte del fondo Notarile (secc. XIII-XIV) in alcuni suoi caratteri “estrinseci” non legati, appunto, al contenuto patrimoniale e giuridico ma iconografici e materiali, legati al mondo dei “segni”.

La mostra nelle sue piccole sezioni tratta dei signa tabellionis, dei termini professionali, di legature e coperte, della traditio notarile , dei falsi e delle falsificazioni, infine dell’immaginario dell’homo medievalis.

File in formato PDF (7239 Kb) con i 14 pannelli della mostra che accompagnano l’esposizione dei documenti originali.


PRESENTAZIONE DEI RELATORI

Le relazioni saranno raccolte in un numero monografico del 2017 del Bollettino Storico Piacentino per gentile concessione della sua direzione.

Documento vero / documento falso: documento credibile

Ezio Barbieri docente di Diplomatica presso l’Università di Pavia e presso la Scuola di Archivistica, Diplomatica e Paleografia dell’Archivio di Stato di Parma. Ha cominciato ad occuparsi di falsi alla metà degli anni Ottanta e soprattutto ha tradotto e commentato la parte relative ai falsi e ai falsari del Manuale di Diplomatica dello studioso francese Arthur Giry, pubblicato nel 1894. L’attualità della Diplomatica, anche oggi in un mondo della produzione e della comunicazione di atti e di informazioni infarciti di imprecisioni e di “bufale”.

Coperte fa rima con scoperte. Primi sondaggi sui reimpieghi di protocolli notarili tra       Bobbio e Piacenza (secolo XIII)

Marta Mangini docente di Codicologia alla Statale di Milano e di Diplomatica alla scuola di APD dell’Archivio di Stato di Milano. Agli interessi diplomatistici affianca quelli codicologici per l’aspetto materiale dei codici dei notai, in particolare nel reimpiego delle imbreviature in qualità di coperte e rinforzi. È una pioniera di questo filone dello studio delle ligature e questa è la prima ricerca del genere nella nostra regione

L’immaginario dell’uomo medioevale. I disegni dei notai piacentini

Federica Gennari, è laureata a Parma in Storia dell’arte medioevale, ha proseguito le ricerche incominciate con un tirocinio formativo presso l’Archivio di Stato nell’ambito del suo percorso universitario. Il lavoro che qui presenta dopo anni di ricerca è , dopo quello di Massimo Vallerani a Bologna, il secondo studio a tappeto sui disegni dei notai in Emilia Romagna.

Dall’imbreviatura all’instrumentum: il caso di Michele e Gabriele Mussi (1307-1350)

Filippo Catanese, allievo di Ezio Barbieri all’Università di Pavia, si è occupato dell’edizione di documenti notarili pavesi e ha ottenuto una borsa nell’ambito del progetto delle Carthae Latinae Antiquiores.

Troppo bello per essere vero: falsi e falsari nell’Archivio di Stato di Piacenza

Anna Riva, funzionario dell’Archivio di Stato di Piacenza, insegna Archivistica presso la Scuola di Archivistica, Diplomatica e Paleografia dell’Archivio di Stato di Parma ed è responsabile dell’Archivio Capitolare della basilica di S. Antonino.

Ultimo aggiornamento

1 Giugno 2024, 18:12