Carte e memorie: le relazioni
L’apertura straordinaria del 29 novembre 2025 è dedicata alla presentazione di alcuni lavori sui fondi militari dell’Archivio d Stato e precisamente l’inventario dell’Ospedale Militare di Piacenza, a cura di Arianna Bonè e Silvia Sartori, e la Banca dati dei Fascicoli militari del Distretto Militare di Piacenza, pubblicata sul sito piacenzaprimogenita150.cultura.gov.it a cura di Patrizia Anselmi.
Dopo i saluti istituzionali dell’Assessore del Comune di Piacenza, Christian Fiazza, la giornata è stata aperta dalla relazione del Colonnello Pierluigi Zara, Capoufficio del Centro Documentale di Bologna ed è continuata con le presentazioni di Patrizia Anselmi, Arianna Bonè e Silvia Sartori.
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Il Distretto militare e il Centro documentale di Bologna a cura di Pierluigi Zara
Nel 1870, con la riforma del Ministro della guerra Ricotti, nacquero i Distretti Militari che assorbivano le competenze dei Comandi Militari di Provincia. Il Distretto Militare di Bologna, costruito nel 1871, è stato trasferito nel 1943 presso la caserma Cadorna di Casalecchio di Reno (a nord di Bologna); nel 1945, dopo un forte bombardamento che ha distrutto la caserma Cadorna, è stato ritrasferito a Bologna. Dopo la guerra il Distretto è stato trasferito alla caserma Cialdini, per poi ricostituirsi come sesto Distretto Militare principale. I distretti avevano il compito di custodire tutti i documenti militari del personale ed erano quelli che gestivano la leva (stabilita nel 1875).
Nel 1990 furono integrati i primi organi di leva e dei centri di mobilitazione. Nel 2005 la leva viene sospesa: i fascicoli matricolari della leva dal 2005 in poi non sono più stati impiantati, ma restano aggiornate le liste di leva, che sono conservate presso gli uffici documentali. Nel 2007 il Distretto Militare viene riconfigurato come Centro Documentale (CEDOC); nel 2015 i CEDOC diventano Uffici Documentali in seno ai Comandi Militari dell’Esercito.
Il Centro Documentale di Bologna custodisce i materiali relativi a Ufficiali, Sottoufficiali, Graduati di truppa, oltre a documentazione dell’Aeronautica Militare, della Marina e, fino al 2010, dei Carabinieri. Sono custoditi circa un milione e novecentomila fascicoli militari, per un’estensione pari a quasi dieci kilometri. Sono i numeri di due conflitti mondiali, di tutti i militari italiani di leva; ma anche i fascicoli matricolari delle partigiane (conservati a parte, perché la leva era prevista solo per i maschi: le partigiane riconosciute come combattenti hanno poi avuto un loro fascicolo matricolare).
Alla soppressione dei Distretti Militari, la documentazione è confluita al Centro Documentale di Bologna (oggi Ufficio Documentale). Per quanto riguarda l’ex Distretto di Piacenza, i fascicoli militari fino al 1927 si trovano in Archivio di Stato, mentre per gli anni successivi sono conservati presso l’Ufficio Documentale di Bologna. L’Ufficio Documentale ha in primo luogo il compito di garantire la corretta tenuta dei fascicoli militari. L’Ufficio Documentale è a disposizione delle Istituzioni, delle Forze Armate e delle Forze dell’Ordine, dei Cittadini, delle Associazioni, per fornire documentazione, certificazioni, informazioni.
Le Forze Armate si stanno dotando di un sistema di database e server dedicati per conservare tutto la documentazione. Questa nuova era digitale comporta alcune sfide, quali ad esempio il trattamento da riservare alla documentazione cartacea in seguito al termine del processo di digitalizzazione, nonché la conservazione delle digitalizzazioni stesse. La digitalizzazione consentirà di accedere a tutta la documentazione militare italiana e le ricerche potranno essere coadiuvate dall’ausilio di strumenti di intelligenza artificiale.
















Ultimo aggiornamento
15 Dicembre 2025, 09:59
ARCHIVIO DI STATO DI PIACENZA